Quali sono le tipologie di impianti antincendio ad acqua?

Impianti antincendio ad acqua

Un impianto antincendio ad acqua è un sistema di sicurezza che utilizza l'acqua come agente estinguente per il controllo, la soppressione o l'estinzione di incendi che coinvolgono materiali solidi (fuochi di classe A1). Esistono diverse tipologie di impianti antincendio ad acqua.

Reti idranti

L’ impianto antincendio è al servizio delle manichette e dei monitori disposti opportunamente nella zona da proteggere, con pompe aventi determinate portate minime che devono essere in grado di servire simultaneamente tutti i diversi impianti antincendio ad acqua presenti. 

Le manichette sono in materiale non deperibile e hanno lunghezze standard dai 15 ai 25 m. All’estremità portano una lancia dotata di una valvola di sezionamento e di un meccanismo per creare sia un getto pieno, sia a pioggia. I monitori sono lance collocate su piedistalli in postazioni fisse e possono essere a comando manuale oppure con comando a distanza mediante sistemi oleodinamici. L’acqua per lo spegnimento di un incendio deve essere immediatamente disponibile e deve essere fornita senza interruzione grazie all’avviamento automatico delle pompe antincendio e per tale motivo vengono generalmente usate autoclavi munite di pompe di pressurizzazione e corredate da una cassa d’acqua per i rabbocchi. Ciò permette di garantire la pressione di lavoro alle estremità dell’impianto quando esso è completamente o parzialmente in stand–by. Come noto l’abbassamento della pressione nel circuito comporta l’intervento dell’autoclave ed in successione quello delle pompe di alimentazione principale.

Il numero delle pompe principali viene fissato dalla normativa e le pompe possono essere in comune con altri impianti. Inoltre, quando queste sono poste nello stesso ambiente, deve essere presente una pompa di emergenza. I circuiti antincendio sono formati da un collettore principale unico ad anello orizzontale che consiste di due collettori paralleli collegati fra loro da tratti trasversali. Da ogni collettore si dipartono le ramificazioni che raggiungono i diversi punti fissi (idranti e monitori). In corrispondenza di tutte le ramificazioni, e sui cross–over fra i due collettori, sono presenti valvole di sezionamento per escludere eventuali rami danneggiati.

Impianti fissi a pioggia Sprinker

Un sistema automatico sprinkler ha lo scopo di rilevare la presenza di un incendio e di tenere sotto controllo le fiamme in modo che l’estinzione possa essere completata con altri mezzi o con l’acqua dallo stesso erogata.


Gli impianti automatici fissi a pioggia sono sistemi a comando completamente automatico costituiti da reti di tubazioni installate al soffitto dei locali protetti, sulle quali sono montati gli erogatori fissi o sprinkler.

La rete di tubazione interna al locale protetto ha origine dalla stazione di controllo, elemento caratteristico di questa tipologia di impianto, che è installata in un apposito ambiente, che comprende una valvola di controllo e allarme, una valvola di intercettazione e tutte le valvole e gli accessori a corredo, per il controllo dell’impianto sprinkler propriamente detto. A monte della stazione di controllo troviamo il sistema di tubazioni che collega l’impianto sprinkler alla sua alimentazione idrica.

Come funziona un impianto Sprinkler

Un erogatore (sprinkler) è una valvola automatica a funzionamento termico che, aprendosi, distribuisce acqua frazionata, a scopo di estinzione, su una determinata area. E' costituito da un corpo dotato di orifizio di scarico chiuso ermeticamente dall'assemblaggio di una guarnizione metallica mantenuta in posizione mediante un sistema articolato saldato (sprinkler a fusibile) o con un bulbo di vetro (sprinkler a bulbo) e da una filettatura per l'avvitamento sulla tubazione di alimentazione idrica.

L’erogazione dell’acqua, ovvero l’entrata in funzione dell’impianto, è determinata dalla rottura dell’ampolla o del fusibile di chiusura a seguito del raggiungimento di una determinata temperatura all’interno dell’ambiente. La temperatura di funzionamento dell’impianto varia tra 55 e 343°C. Le diverse temperature di taratura sono individuate sulle testine erogatrici a mezzo di codici colore.

In presenza di incendio, l’innalzamento della temperatura a soffitto dell'ambiente determina per gli sprinkler posti sopra la zona incendiata il raggiungimento, nel tempo, della temperatura propria di taratura, con la conseguente rottura degli elementi termosensibili di cui gli sprinkler sono dotati e la successiva erogazione di acqua frazionata sulla zona dell’incendio, che continuerà per il tempo previsto dal progettista. Gli sprinklers si aprono, indipendentemente l'uno dall'altro, solo sull’area interessata dall’incendio. Per il ripristino della funzionalità dell'impianto si dovranno sostituire gli sprinkler intervenuti durante l’incendio.

Impianti fissi a diluvio

Gli impianti a diluvio erogano l’agente estinguente simultaneamente sull’intera area protetta con lo scopo di:

  • Estinzione dell’incendio;
  • Protezione all’esposizione dell’incendio;
  • Prevenzione degli incendi e delle esplosioni.

L’impianto è costituito da una rete di tubazioni, di regola vuote, sulle quali sono installati gli ugelli, di tipo aperto, che erogano sullo spazio protetto, o sulla singola apparecchiatura, una predefinita quantità di acqua. L’impianto comprende, inoltre, un gruppo di controllo che governa l’ingresso dell’acqua nelle tubazioni e un sistema di comando costituito, in genere, da un complesso di rivelatori di incendio oppure da un comando di tipo manuale. Questa tipologia di impianto è utilizzata soprattutto nei sistemi di raffreddamento di impianti di processo o di serbatoi esterni. Altre applicazioni sono la protezione di specifiche apparecchiature. Le portate erogate dall’impianto variano, in relazione al tipo di protezione da realizzare da 2 a 20 l/min/mq.

Impianti fissi ad acqua water mist

Gli impianti fissi ad acqua “water mist” sono impianti di estinzione che si basano sull'utilizzo di acqua pressurizzata, con pressione variabile da 20 a 200 bar, rilasciata da appositi erogatori che nebulizzano le gocce.

Le finissime gocce prodotte, una volta gettate sull’incendio, si trasformano molto rapidamente in vapore acqueo creando, in questo modo, varie azioni contemporanee utili all’estinzione dell’incendio.

Le principali azioni estinguenti prodotte da questo sistema sono:

  • veloce e importante sottrazione di calore;
  • rarefazione dell'ossigeno dovuto al rapido cambio di stato dell'acqua (il cambiamento di stato, liquido a vapore, determina un incremento di volume pari a circa 1700 volte il volume iniziale);
  • creazione di una barriera fredda all'irradiazione del calore verso l'esterno dell'incendio.

Tali azioni permettono di avere un’estinzione quasi immediata dell'incendio con quantitativi d'acqua di gran lunga inferiori ai sistemi tradizionali ad acqua.